Amarella – Poligala amarognola – Polygala amarella Crantz

Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Polygalales
Famiglia: Polygalaceae
Genere: Polygala

Amarella

Amarella – Poligala amarognola – Polygala amarella Crantz – Polygala, che deriva dal greco polys, molto, e gala, latte, a indicare la proprietà di questa pianta nel favorire la secrezione lattea nelle mucche, nelle capre e nelle pecore.

Fiori: blu, rosa o bianchi, in estate, a campanella, disposti in grappoli allungati, lungo un solo lato del fusto. Caratteristiche: erbacea perenne altra da 5 a 15 centimetri, con il fusto che nel primo tratto aderisce al suolo e poi si erge. Foglie a spatola, piccole, verde chiaro, riunite a rosetta al piede della pianta. L’amarella favorisce la secrezione lattea; mucche, pecore e capre la ricercano e se ne cibano con abbondanza.

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Amarella è il nome gentile che i montanari riservano a una pianta alta da 5 a 15 centimetri, che vive sui terreni argillosi e calcarei sino a 1600 metri di altitudine, lungo tutta la corona delle Alpi, botanicamente nota come Polygala amarella.
Il genere Polygala include circa 500 specie che resistono bene sia al caldo che al freddo, anche intenso: in Italia sono presenti 23 specie di cui 22 sono spontanee e tra le più diffuse ci sono oltre all’Amarella: la Polygala Myrtifolia, quella Vulgaris e quella Alpestris.

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La piantina si impone per la bellezza dei minuscoli fiori a campanella, disposti a grappolo su un solo lato del fusto, in un delicatissimo blu-lilla. Qualche volta le corolle dell’amarella sono bianche o rosa, ma tutte hanno in comune una particolarità: a mano a mano che si schiudono, quelle inferiori trascolorano dal blu-lilla, dal bianco o dal rosa e assumono una tenera colorazione verde simile a quella delle foglie che sono ovali, con la punta arrotondata, raccolte a rosetta alla base della pianta.
Per completare la descrizione della Polygala amarella, un particolare davvero insolito:
questa specie produce semi che non germinano sotto terra, come avviene quasi sempre, ma per produrre radici e germogli hanno bisogno della piena luce. Di conseguenza, i frutticini dell’amarella una volta caduti al suolo non affondano nel terreno, ma rimangono in superficie, in attesa che la pioggia e il sole compiano il loro dovere e consentano a questa graziosa specie di riprodursi abbondantemente.
La Polygala non è una piantina presa in considerazione come specie ornamentale, ma è indubbio che una cassettina o una ciotola colme di amarelle in fiore rappresentano un elemento decorativo davvero delizioso ed estremamente raffinato.
Tutto questo è la Polygala amara, minuscola espressione di bellezza e di grazia, non priva di valore terapeutico, in virtù delle sostanze contenute nei suoi tessuti, tenute in buon conto dalla moderna omeopatia, medicina alternativa che si sta imponendo nella cura di molte e svariate affezioni.
L’azione della Polygala amarella contro alcuni disturbi dipende dalla percentuale dei componenti che appaiono nella radice e nella parte aerea di questa graziosa pianta utilizzata sin dall’antichità.

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La specie Polygala Amarella era già usata in antichità come pianta medicinale per la cura della tosse e come digestivo, ma anche a quanto pare e come già indicato nella sua etimologia, per stimolare la secrezione lattea del bestiame. Tutte le piante del genere hanno moderato potere emolitico e sono, pertanto, da usare con molta prudenza; possiedono anche proprietà espettoranti, bechiche (antitosse), diuretiche, sudorifere, toniche per stomaco e fegato. Può essere usata sotto forma di infuso, di sciroppo o di polvere.

Nota bene. Prima di auto somministrarsi una terapia a base di polygala è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia o personale specializzato in rimedi erboristici. Il consumo è sconsigliato anche ai pazienti affetti da gastrite e ulcera peptica o se si ha un’ipersensibilità accertata ad uno o più componenti della pianta.